Metodo sclerometrico Tecnica che consente di stimare la resistenza alla compressione del calcestruzzo


Le indagini sclerometriche consentono di stimare la resistenza a compressione del calcestruzzo in strutture già realizzate, o anche negli edifici di nuova costruzione. Tra le prove non distruttive che possono essere eseguite su strutture in calcestruzzo armato esiste il metodo meccanico che consente la determinazione della durezza superficiale mediante l’impiego dello sclerometro.

Questo metodo si basa sulla corrispondenza esistente tra il carico unitario di rottura a compressione e la durezza superficiale del calcestruzzo misurando l’energia elastica rimanente. Lo strumento utilizzato per condurre l’indagine è lo sclerometro, costituito da una massa mobile con una energia iniziale ottenuta comprimendo una molla. Liberando il meccanismo che tiene in posizione di attesa la molla compressa, la massa si scaglia sulla superficie di calcestruzzo verso la quale è posizionato lo sclerometro.

Durante l’urto, l’energia cinetica iniziale viene in parte assorbita dal calcestruzzo con fenomeni di deformazione plastica e permanente e la rimanente viene restituita dalla massa mobile, che rimbalza con oscillazioni che si smorzano progressivamente, fino a fermarsi in una posizione che è strettamente legata alla durezza del calcestruzzo in esame.


Metodo sclerometrico

Il metodo sclerometrico non è destinato a sostituire i metodi per la determinazione della resistenza del calcestruzzo. Uno stima approssimativa della resistenza a compressione può essere ottenuta solo in presenza di una curva sperimentale di taratura che correli l’indice di rimbalzo alla resistenza di un calcestruzzo di riferimento.

Apparecchiature a disposizione:

  • NR 1 NOVATEST CONCHETON

Principali norme di riferimento:

  • UNI EN 12504-2:2001